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Resveratrolo, un alleato naturale contro i danni ossidativi

Non è da molto che lo si conosce e lo si è scoperto, come sempre, per caso.

Infatti Il resveratrolo è stato individuato nella ricerca originata per spiegare il cosiddetto “paradosso francese, in cui si è notato che la popolazione francese, nel Sud della Francia (Bordeaux), con un’alimentazione analoga a quella di alcune regioni degli Stati Uniti (ovvero ricca in proteine animali) è meno soggetta a problemi medici di natura cardiovascolare. Ovvero, detto in parole povere, pur mangiando tanto formaggio, gli abitanti delle campagne del sud della Francia hanno il colesterolo tutto sommato relativamente basso. Come mai? Un’ipotesi per spiegare il paradosso è che questa differenza sia determinata proprio dal resveratrolo contenuto nel vino rosso, che i francesi consumano ben più che gli americani, derivato dal contenuto naturale nelle bucce degli acini della pianta di vite (Vitis vinifera).

In seguito a questa scoperta, avvenuta nel 2006, varie ricerche sono state condotte per attestare e per misurare le effettive proprietà di questa sostanza.

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Una molecola di resveratrolo

Il 3,5,4′-trihdroxy-trans-stilbene – per gli amici resveratrolo – è una molecola antibiotica della famiglia degli stilbeni, prodotta da una varietà di specie vegetali in risposta ad attacchi patogeni o in condizioni di stress come raggi UV ed esposizione a ioni metallici (stress ossidativo). E’ un polifenolo che si può trovare nell’uva rossa, nelle more di gelso, negli arachidi, nel vino, nel tè e soprattutto nel Polygonum cuspidatum, una pianta nota fin dall’antichità agli orientali per le sue proprietà lassative, la cui radice può contenere una quantità di resveratrolo fino a 400 volte superiore a quella contenuta nel vino o nell’uva.

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Polygonum cuspidatum

Polygonum cuspidatum

Dagli esperimenti condotti in laboratorio è stato evidenziato un ampio ventaglio di effetti benefici di questa molecola sulla salute umana, anche se il suo meccanismo di funzionamento non è ancora stato completamente chiarificato.

Dopo l’assunzione per bocca, il resveratrolo viene trasportato nel sistema circolatorio e distribuito a tutti gli organi, dove rimane per alcune ore. Può anche superare rapidamente la barriera ematoencefalica, andando così a nutrire direttamente il tessuto cerebrale.

Uno dei limiti maggiori di questa sostanza finora riscontrati è però la sua scarsa biodisponibilità, dovuta alla sua rapida eliminazione o trasformazione da parte dell’organismo. Per questo, in linea di principio, quando si decide di assumere resveratrolo è preferibile scegliere degli integratori che, oltre ad offrire l’estratto titolato (quindi la massima concentrazione possibile di principio attivo), lo presentino anche in forma fitosomata, ovvero legato a una molecola fosfolipidica che ne assicura un’ottima assimilazione, minimizzandone la dispersione da parte del nostro organismo. Che a me risulti, una sola azienda sul mercato italiano attualmente offre un prodotto a base di resveratrolo fitosomato.

Vediamo ora i principali benefici di questa molecola: il resveratrolo è anzitutto un potente antiossidante. Lo stress ossidativo è alla base di numerosi disturbi e patologie ed appare strettamente correlato con le malattie cardiovascolari, la produzione di ateromi e disordini neurodegenerativi quali il morbo di Alzheimer, il morbo di Huntington, l’ischemia cerebrale, il Parkinson, l’epilessia e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Il resveratrolo potrebbe essere utile nel trattamento e soprattutto nella prevenzione di questi disturbi e diversi studi sono attualmente in corso al fine di accertare la dose necessaria al trattamento e la farmacodinamica.

A proposito dello stress ossidativo, è bene spendere qui qualche parola, visto che ultimamente non si fa che parlare di radicali liberi, antiossidanti e antiaging.

Radicali liberi

Radicali liberi

Occorre dire anzitutto che una giusta quantità di radicali liberi è essenziale alla vita, perché essi sono coinvolti nella comunicazione tra le cellule e vengono utilizzati dai fagociti per la loro azione battericida. Detto questo, la produzione eccessiva di specie reattive di ossigeno (ROS), ovvero di radicali liberi, è quasi sicuramente associata con il processo di invecchiamento e con alcune malattie degenerative.

Pertanto per la salute umana è molto importante l’equilibrio tra i radicali liberi prodotti dal metabolismo o derivati da fonti ambientali (quali l’inquinamento atmosferico) e i sistemi di difesa antiossidanti come superossido dismutasi (SOD), catalasi (CAT) e glutatione perossidasi (GPx), enzimi in grado di catturare e neutralizzare prontamente i radicali liberi che altrimenti andrebbero a ledere i tessuti del nostro organismo.

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L’attività antiossidante del resveratrolo è dovuta alla sua capacità di trasferire atomi di idrogeno o elettroni ai radicali liberi, stabilizzandoli ed evitando che questi ultimi li sottraggano ai tessuti. Questa proprietà è data al resveratrolo dalla sua struttura chimica, che presenta due gruppi di fenoli con legami idrogeno covalenti, che rendono gli elettroni più facilmente delocalizzabili, cioè “scambiabili” con altre molecole. Quindi il resveratrolo è in grado di donare idrogeno ai radicali liberi inibendo la perossidazione e proteggendo dai danni ossidativi il DNA cellulare, i lipidi (quindi evitando la formazione di colesterolo LDL) e le proteine.

Oltre alle proprietà antiossidanti, si riconoscono a questa molecola anche altre notevoli proprietà, quali per esempio quella antitumorale (grazie all’azione su alcuni enzimi e proteine che causa il blocco della proliferazione delle cellule tumorali), come neuro- e vasoprotettore e come promotore dell’attività mitocondriale (ovvero di respirazione cellulare). A quest’ultima proprietà è anche collegato, tra le altre cose, il suo effetto antiaging. Il resveratrolo stimola infatti la respirazione delle cellule e la produzione di collagene.

In conclusione, il resveratrolo è un altro stupendo regalo di Madre Natura che a dosaggi elevati (quindi non stiamo parlando del classico bicchiere di vino rosso a pranzo), può essere utile come:

-antiossidante

-antiaging

-antitumorale

-nella prevenzione di disordini neurodegenerativi

-cardio-vaso-endotelio protettore

-trattamento di inestetismi della pelle

-prevenzione da batteri, virus e malattie infettive (come per le piante!)

-fitoestrogeno (cioè estrogeno naturale, utile nel contrastare i disturbi della menopausa o delle sindromi metaboliche)

-protezione da colesterolo e trigliceridi elevati

Non presenta controindicazioni né effetti collaterali, ma se ne sconsiglia l’assunzione alle donne in gravidanza e allattamento, data la sua natura di fitoestrogeno.

Come ultima cosa, vorrei spendere alcune parole sullo stress, in generale, ossidativo e non. Non bisogna infatti mai dimenticare che, alla base dell’invecchiamento (quello cattivo, perché esiste anche un invecchiare buono, fisiologico, sano e felice), delle malattie cardiache, vascolari, nervose e chi più ne ha più ne metta, c’è lo stress mal gestito.

Spesso infatti, conduciamo stili di vita tremendi, siamo continuamente circondati da inquinamento di ogni genere (atmosferico, acustico, visivo, eterico…), ci alimentiamo male, siamo sconnessi, nervosi, stanchi, scompensati, tristi… E questo ci fa invecchiare sia nel corpo che nell’animo, questo asfissia le nostre cellule e le fa morire prima del dovuto o addirittura le fa impazzire, provocando malattie. In questi casi, hai voglia ad assumere integratori e antiossidanti!

Il resveratrolo così come ogni altro integratore è un potente alleato del nostro benessere, sostenendo il nostro corpo e la respirazione delle nostre cellule. Ma per la guarigione e il mantenimento della salute è di fondamentale importanza non tanto introdurre integratori quanto smettere di introdurre veleni nel nostro organismo, sia fisico che sottile. Altrimenti saremo come Sisifo, che nel mito greco è condannato da Zeus a trasportare pietre pesantissime in cima a un monte per poi vederle subito rotolare di nuovo giù!

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Bibiliografia e sitografia:

-Resveratrolo.info, http://www.resveratrolo.info/

-Tellone, Galtieri, Russo et al., Resveratrol: A Focus on Several Neurodegenerative Diseases, PubMed: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4477222/

-Wikipedia.it, voce Resveratrolo, https://it.wikipedia.org/wiki/Resveratrolo

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